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Un tempo, per gli antichi Greci, era la tragedia il luogo in cui si usava affrontare questioni difficili come la violenza, la verità, i valori morali. Oggi è il cinema a rispondere in gran parte al nostro bisogno di rielaborare sul piano dell'immaginario collettivo le istanze che stanno alla base della convivenza civile. Per questo il cinema non solo, al momento, è la più politica delle arti, ma anche quella che più si presta alla trattazione di temi costituzionali. Le vicende narrate dalle grandi opere filmiche ci confermano spesso come le costituzioni aprano una tensione essenziale fra valori in conflitto e costantemente alla ricerca di nuovi equilibri. È da questa prospettiva che il libro affronta alcuni classici, recenti e meno recenti, del cinema contemporaneo: da "Amistad" a "The Queen", da "La parola ai giurati" a "La favorita".